Questo fu un uomo (La saga dei Clifton Vol. 7) by Jeffrey Archer

Questo fu un uomo (La saga dei Clifton Vol. 7) by Jeffrey Archer

autore:Jeffrey Archer [Archer, Jeffrey]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


27

Samantha fu svegliata poco prima delle sette del mattino seguente da una telefonata dell’ispettore capo Mullins. Non ebbe bisogno di svegliare Seb, che era in bagno a radersi. Quando lui udì la voce agitata di sua moglie, depose il rasoio e tornò rapidamente nella camera da letto. Non ricordava l’ultima volta in cui aveva visto Sam piangere.

Un taxi si fermò davanti alla stazione della polizia di Savile Row poco dopo le sette e mezzo del mattino. Sebastian e Sam smontarono e vennero accolti da flash e domande poste a gran voce, una scena che fece venire in mente a Seb il processo ai danni di Hakim tenutosi all’Old Bailey. Quello che non riusciva a capire era chi potesse essere stato ad avvisare la stampa a quell’ora del mattino.

«Sua figlia è una tossicomane?» gridò qualcuno.

«Era alla guida?» Qualcun altro.

«Ha partecipato a un’orgia?» Un altro ancora.

Seb si ricordò della regola aurea di Giles quando ci si trova di fronte a un’orda di scribacchini: se non hai niente da dire, non dire niente.

All’interno della stazione della polizia, Seb fornì il suo nome al sergente in servizio al banco del ricevimento.

«Accompagna il signore e la signora Clifton alla cella numero tre» fu l’ordine del sergente a un giovane agente, «mentre io comunico all’ispettore capo che sono arrivati.»

L’agente li guidò lungo un corridoio e giù da una serie di ripidi gradini che conducevano al seminterrato. Inserì una grossa chiave in una pesante porta e la aprì, facendosi da parte per consentire loro di entrare nella cella.

Sebastian fissò la ragazza scarmigliata, raggomitolata su un angolo del letto, con la faccia imbrattata di mascara a forza di piangere. Solo dopo qualche istante capì che era sua figlia. Samantha attraversò rapidamente la stanza, si sedette accanto a Jessica e la strinse tra le braccia.

«Va tutto bene, cara. Siamo entrambi qui.»

Per quanto Jessica avesse smaltito la sbornia, nel suo alito restava traccia di un odore rancido di alcol e marijuana. Qualche istante dopo, furono raggiunti dall’ufficiale a cui era stata affidata l’indagine, che si presentò come ispettore capo Mullins e spiegò come mai la loro figlia avesse trascorso la notte in una cella di polizia. Dopodiché, chiese a entrambi se conoscevano un certo signor Paulo Reinaldo.

«No» dissero entrambi senza esitazione.

«Vostra figlia era in compagnia del signor Reinaldo quando, stamattina, lo abbiamo arrestato. Lo abbiamo già incriminato per guida in stato di ebbrezza e possesso di ottantacinque grammi di marijuana.»

Seb cercò di restare calmo. «Anche mia figlia, ispettore capo, è stata incriminata?»

«No, signore, per quanto fosse ubriaca – e noi sospettiamo che avesse fumato marijuana – e per quanto in seguito abbia aggredito un agente di polizia, non la denunceremo formalmente.» Fece una pausa. «Per stavolta.»

«Ve ne sono davvero grata» disse Samantha.

«Dov’è il giovane?» chiese Sebastian.

«Comparirà di fronte al tribunale civile di Bow Street nella seconda parte della mattinata.»

«Mia figlia è libera di andarsene, ispettore capo?» chiese Samantha a bassa voce.

«Sì, signora Clifton. Sono spiacente per la stampa. Qualcuno deve averla informata, ma posso assicurarle che non siamo stati noi.»

Seb



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